Probabilmente sono
pesante. Forse un po’ lo sono sempre stata, forse lo divento sempre più andando
avanti con gli anni…ma sono dell’idea che si renda sempre più necessario
riscoprire il valore della sobrietà, soprattutto in certi contesti.
Una processione del
Venerdi Santo non è né un concerto, né una sfilata: anche per chi non ci vede
nient’altro, è quantomeno un corteo funebre. E ad un corteo funebre non si
sgranocchiano noccioline, non si mangiano patatine, non ci si allontana per
andare a comprare la pizza, l’acqua o fumare una sigaretta, non ci si trucca
come se si stesse andando ad un evento mondano.
Anche a me piace
truccarmi e giocare con i colori, e normalmente lo faccio: mi piacciono gli
smalti colorati, i rossetti etc….ieri però ho tolto lo smalto fucsia che indossavo
e ho messo un rosa cipria. Anche sul viso ho evitato il trucco, limitandomi ad
un invisibile burrocacao solo per non farmi seccare le labbra.
Avrei
tranquillamente potuto approfittare della sosta (che ogni anno avviene in un
punto preciso della città) per andarmi a comprare una bottiglietta d’acqua,
visto che l’avevo dimenticata a casa e avevo molta sete, a causa del caldo e
del fatto che stavo cantando da due ore, ma me ne sono guardata bene,
semplicemente perché quello non era un momento di “ricreazione”, ma uno dei
passaggi più importanti della processione.
[Poi, per la
cronaca, qualche anima buona ha distribuito delle bottigliette e sono riuscita
ad averne una anch’io, ma in ogni caso avevo già preso la mia inderogabile decisione]
Per come la vedo io,
in certi contesti è doveroso un atteggiamento di rispetto e sobrietà.
Proprio mentre stavo
pensando questo, sono passata accanto ad una signora che commentava con
disappunto: “ma qua non cantano? Io sono venuta apposta per sentire la canzone!”.
...
…
…
Che dire? Appuntamento
al prossimo anno per la nuova edizione del Festival di Sanremo.