lunedì 31 ottobre 2016

Solidarietà femminile.

“Ma ti sei messa il fondotinta bianco?”
“Bianco?? No, perché?”
“Perché sei cadaverica”

Ok, visto che già di mio ho la pelle color mozzarella e che in questi giorni non sprizzo proprio salute da tutti i pori (per usare un eufemismo), forse un po’ di blush  lo potevo mettere, per darmi un aspetto almeno vagamente antropomorfo…

…ma, al di là di questo, è bello sapere che quando stai a malapena cominciando a uscire da una settimana di influenza e ti senti debole e stanca come se fossi andata nei campi a zappare, quando ti guardi allo specchio e già ti vedi brutta, sbattuta, con certe occhiaie che altro che correttore, ci vorrebbe proprio lo stucco, il naso rosso e spellato e una faccia da morta in tema con l’imminente Halloween…ecco, è proprio allora che c’è sempre una qualche altra donna in grado di dare il colpo di grazia a quello che resta della tua autostima, con buona pace della tanto decantata quanto inesistente “solidarietà femminile”. 

domenica 30 ottobre 2016

Il mio Pandora.

Non potevo non dedicare un post ad uno dei miei grandi amori…il mio bracciale Pandora!
Dopo aver passato anni a guardare con gli occhi a cuoricino quelli delle mie amiche/conoscenti o quelli in tv o nelle vetrine delle gioiellerie, due anni fa mi è stato regalato…e da allora l’amore è diventato ancora più grande!! Fosse per me, lo indosserei tutti i giorni ma al lavoro evito di metterlo perché ho paura che si possa rovinare…così lo tengo lì, pronto per tutte quelle occasioni in cui posso indossarlo senza rischiare di danneggiarlo. Nel frattempo ovviamente lo faccio crescere, piano piano…e compatibilmente col budget!

Mostrarvi i charm che possiedo (finora) è un modo indiretto per raccontarvi qualcosa di me e dei miei gusti. Sono stati tutti (tranne 2) scelti da me, ovviamente con un preciso criterio (è così che si compone un Pandora). Ogni charm viene scelto perchè rappresenta qualcosa per quella persona: 



 Il pacchetto regalo e la murrina coi cuoricini rossi sono i due charm che non ho scelto io. Non so se li avrei scelti, ma ora che ce li ho mi piacciono molto, anche perché mi ricordano sempre che questo bracciale è un regalo, fattomi con amore dai miei genitori.


Home sweet home. Rappresenta la mia casa, la mia famiglia. Il porto sicuro in cui so che troverò sempre un rifugio.



 Potevano mancare la notina musicale e la chiave di sol nel bracciale di una persona che non vive senza musica?


 La sfera rossa in pavè, bellissima e luminosissima, mi fa pensare all’amore, in tutte le sue forme…


 L’Union Jack. Rappresenta Londra (ovviamente!), una città che sogno da sempre di visitare, prima o poi.

La geisha. Mi ricorda un libro, letto un po’ di anni fa, che mi è piaciuto moltissimo.

La giostra. Mi sono sempre piaciute le giostre “per adulti”, quelle bellissime che si trovano in Francia, Germania, Austria…Un modo per tornare bambini, il tempo di un giro su quella pedana rotante…


 I guantini. Io non sono freddolosa. Di più. Ho sempre le mani e i piedi freddi, anche d’estate. Brrrrrr



 La carrozza di Cenerentola e il vestito di Belle. Questi sono i due charm più preziosi che ho (finora). Appartengono ad un’edizione limitata Disney e li ho dovuti acquistare in America perché qui in Italia non erano in vendita. Rappresentano le mie due fiabe Disney preferite che ho visto, rivisto, stravisto non so quante volte *_*


 Ed ecco l’anteprima dei charm che usciranno per Natale. Mi sono innamorata all’istante dell’albero di Natale e del Babbo Natale sulla slitta!!! Ovviamente restiamo con i piedi per terra e aspettiamo di conoscere i prezzi (che non sono ancora stati svelati). Speriamo che almeno uno dei due sia accessibile per il mio budget! 

giovedì 27 ottobre 2016

E se lo dice lui!



“Non dimenticatevi poi che siete il segno Zodiacale più soggetto ai malanni di stagione, dunque riguardarsi è quasi d’obbligo”.

Andiamo bene! Sono pure il segno più cagionevole dello zodiaco! Che amarezza…

A parte gli scherzi, finalmente sono riuscita a concedermi un pomeriggio di sosta, il primo da quando mi sono ammalata. In teoria avrei avuto un paio di cose da fare, ma ho deciso di rimandarle a quando starò meglio…anche perchè non è stato facile lavorare e portarmi a spasso come se niente fosse i vari sintomi tipo febbre, mal di gola, raffreddore, mal di testa, spossatezza etc.
Dopo una settimana così sono proprio ko….quindi, escludendo il lavoro, le altre cose che restano da fare le farò poco alla volta, appena sarò un po’ meno zombie, senza fretta.
Lo dice pure il mio oroscopo di questa settimana, con tanto di citazione (e se lo dice lui! XD):

“La fretta è del diavolo. La lentezza è di Dio”. (Henry Louis Mencken)

martedì 25 ottobre 2016

Teorie mediche.

È incredibile come, in meno di 24h dall’inizio del mio raffreddore (ieri avevo solo un gran mal di gola, ma il raffreddore no) io abbia già sentito diverse “teorie mediche” a riguardo.
Nell’ordine:
1)      Il mal di gola (e raffreddore) si cura col freddo perché il freddo uccide i batteri e ne impedisce il moltiplicarsi. Quindi via libera ai gelati! (Questa almeno è piacevole XD);
2)      Queste sindromi parainfluenzali si curano con le cose piccanti, quindi “stasera mangia un sacco di peperoncino e pepe nero. Vedrai che stanotte sudi tantissimo, ma domani stai meglio”. (Se non mi viene la gastrite…);
3)      “La parola d’ordine è: depurarsi. Digiuna per 24h, bevi solo acqua e spremute d’arancia, così elimini le tossine, ma mi raccomando non mangiare niente!” (e, siccome non mi bastano la tosse, il naso che gocciola e gli starnuti, non mi faccio mancare neanche un bel calo ipoglicemico).

   Senza offesa per nessuno, io mi sa che intanto mi sparo una bella aspirina e aspetto che il mio sistema immunitario si svegli dal letargo. 

lunedì 24 ottobre 2016

Come un puntaspilli.

Ovviamente dovevo “festeggiare” il 100° concerto col mio coro con la piacevole sensazione che la mia gola si sia trasformata in un puntaspilli, nonché prepararmi ad una settimana di lavoro (che già di suo sarà di fuoco) ulteriormente complicata dai cosiddetti “malanni di stagione”.  

Ho sguinzagliato i vari spray, caramelle balsamiche, erisimo, propoli, tisana allo zenzero e chi più ne ha più ne metta. Ora non mi resta che sperare che il mio sistema immunitario si muova a pietà e che almeno non mi venga la febbre (nel qual caso dovrei solo imbottirmi di Tachipirina, visto che a lavoro ci devo andare comunque).

Incrociamo le dita.



sabato 22 ottobre 2016

Cheesecake ai frutti di bosco.


Nonostante i dolci alla frutta non siano i miei preferiti (io sono una cioccolatista ad oltranza!), quella torta mi è sembrata più buona che mai. Lo era in assoluto, ovviamente, perché presa nella migliore pasticceria della mia città…ma lo era ancora di più perché sapeva di serenità. E’ stato un onomastico bello, semplice ma bello. Pieno di quelle piccole cose che poi piccole non sono, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.
I miei ultimi due onomastici prima di questo erano stati tristi e pieni di preoccupazioni. La mia famiglia sembrava intrappolata in un tunnel senza via d’uscita…invece per fortuna una via d’uscita c’è sempre, anche quando fatichiamo un po’ (o un po’ tanto) a trovarla.
Ci sto pensando parecchio in questi giorni…
Torno indietro con la memoria ad un anno fa…ed anche una cheesecake ai frutti di bosco mi sembra un miracolo. 

martedì 18 ottobre 2016

Decompressione.

È incredibile quanto avessi bisogno di un pomeriggio così: senza impegni, senza corse. Io, i miei hobby e una buonissima tisana che sto provando in questo periodo. Ho approfittato di questo pomeriggio di totale ozio (ebbene si!) dovuto ad una imprevista congiunzione astrale (“ferie forzate” dal lavoro, assenza di altri impegni, o comunque nulla che non potesse aspettare domani) per dedicarmi un pochino a me stessa ed a qualcosa che avevo in mente di fare da un po’ di tempo.

Ma andiamo in ordine. Innanzitutto ho aggiornato la pagina “Chi sono” del mio blog, dove c’è un test che avevo trovato tanto tempo fa sul blog di una mia amica. Un modo informale e leggero per raccontarvi qualche cosetta di me.

Poi ho intrapreso (anche se è più esatto dire “re-intrapreso”) una cosa che avevo iniziato anni fa e che poi (per una serie di motivazioni lunghe e poco piacevoli da spiegare) avevo accantonato. Riprovarci adesso (sempre compatibilmente col tempo che avrò a disposizione) è il mio modo per cercare di chiudere definitivamente con quella fase della mia vita, e sento che questa volta andrà bene.  

Risultato? Mi sento come se tutti i miei organi interni oggi stessero così…


lunedì 17 ottobre 2016

Retrenchment.

Questo sarà sicuramente il mantra del periodo (suggeritomi da un amico, molto più saggio di quanto sia riuscita ad esserlo io in queste settimane).
Negli ultimi tempi la mia vita è cambiata parecchio e troppo in fretta. Una giostra impazzita. Mi sono ritrovata, di colpo, con tremila cose da gestire contemporaneamente (alcune delle quali totalmente nuove per me), con il tempo che mi sembrava sempre troppo poco e con il nervosismo che aumentava proporzionalmente alle energie che si assottigliavano.
Probabilmente il senso di delusione e frustrazione di questi giorni è stato il modo con cui la vita ha cercato di farmi capire che stavo tirando troppo la corda. L’impegno, la passione e la buona volontà sono cose belle e lodevoli, ma devo accettare serenamente l’idea che non sono Wonder Woman e che non posso passare il mio tempo solo correndo dietro agli impegni, dimenticandomi di me stessa, delle mie esigenze, dei miei hobby e di quello che mi fa stare bene, perché prima o poi rischio di crollare. Non è un reato, una volta, sentirsi stanche, avere mal di testa o semplicemente avere voglia di fare altro. 
In questa nuova fase della mia vita devo necessariamente riorganizzare le priorità, senza sentirmi in colpa laddove non arrivo con il tempo o con le forze.  Precedenza alle cose di cui, che mi piaccia o no, non posso fare a meno. Le altre andranno in coda, compatibilmente col tempo e con le energie che mi resteranno.

sabato 15 ottobre 2016

Comunque vada.

Comunque vada sarà un (in)successo. No, non è il mantra della settimana (ci mancherebbe che io mi metta a portarmi sfiga da sola!!), ma solo quello che penso della decisione che ho appena preso, cioè di cominciare la settimana con una cosa che forse avrei dovuto fare anche prima. La verità, nonostante da fuori nessuno se ne sia accorto (meglio così!) è che quello che è successo mi ha delusa e ferita moltissimo ed ora tutto mi appare sotto un'altra luce. E' come se mi si fosse spezzato qualcosa dentro e non credo che nei confronti di questa persona potrò più tornare quella di prima.
Mi confronteró con lui, come è giusto che sia, ma sinceramente non mi aspetto nulla di buono...anzi mi sa che lunedì avrò bisogno di una doppia cioccolata calda fondente, con buona pace dei brufoletti che mi ritroveró.

martedì 11 ottobre 2016

Monadi.

"Non c’è consolazione né in paradiso né in terra. Soltanto noi, piccoli, solitari, 
che lottiamo, combattiamo uno contro l’altro. 
Io prego sempre per me stesso, solo per me stesso."
(Frank Underwood)


Quando, qualche settimana fa, un amico mi citò questa frase io gli dissi che non era così, che non è vero che siamo piccoli, soli e in lotta gli uni con gli altri. Ovviamente ci credevo davvero in quello che gli dissi, e una parte di me ci crede ancora. La mia parte migliore: quella solare, ottimista, con un’incrollabile fiducia nella vita e negli altri, nonostante tutto. 
Eppure stasera mi è tornata in mente proprio quella frase, che non potrebbe descrivere meglio il mio stato d’animo. E possiamo dare la “colpa” a questo tempo freddo e piovoso, o ad una giornata di forma fisica tutt’altro che ottimale…ma la verità è che, mai come oggi, penso che siamo soli. Tutti, nessuno escluso. Tante piccole “monadi” (per dirla con Leibniz). La comunicazione tra noi esseri umani non è altro che un miraggio, e l’incomprensione e l’incomunicabilità restano un triste quanto inesorabile dato di fatto. 

lunedì 10 ottobre 2016

Quello che siamo.

Due necrologi, uno di fianco all’altro. Uno, di un signore deceduto all’età di 104 anni, l’altro, di un ragazzo di 28 anni.
Io stavo pensando a questa giovane vita stroncata (chissà se da un incidente o da una malattia) e cercavo di immaginare quale inconsolabile dolore si provi a perdere un figlio, un fratello, un fidanzato, un amico di quell’età.
Una signora, accanto a me, mi ha detto: “Che vergogna. ‘Sto ragazzo è morto a 28 anni, e questo qui è vissuto fino a 104 anni. Non c’è giustizia”.

La solitudine ci mostra 
quello che dovremmo essere;
la società ci mostra quello che siamo.

(Robert Cecil)

giovedì 6 ottobre 2016

Quello che resta di queste settimane.

-Discorsi retorici in stile “3 moschettieri”, che già non condivido in linea teorica ma che francamente in questo momento mi fanno proprio l'effetto beffa;

-L'amara constatazione che tutti i miei sforzi (e ci vorrebbe un post a parte per elencarli tutti) non sono serviti assolutamente a nulla, se non ad aggiungere ulteriore stress e stanchezza a settimane già abbastanza pesanti;


-La stupida ingenuità di una persona che nelle cose non si risparmia, sacrificando se stessa per poi ritrovarsi in mano solo un gigantesco “chi me l’ha fatto fare";

-Un "Sii superiore" che mi ha fatto capire più cose di mille discorsi...;

-La conclusione che l'egoismo non è sempre un difetto;

-Una decisione da prendere, in maniera fredda e ponderata.

lunedì 3 ottobre 2016

Love is...

...e niente, quando mi prende l'attacco di melassa non c'è niente da fare (però tranquilli, mi passa in fretta ^_^). Non sono troppo carine queste immagini?