sabato 15 aprile 2017

La canzone.

Probabilmente sono pesante. Forse un po’ lo sono sempre stata, forse lo divento sempre più andando avanti con gli anni…ma sono dell’idea che si renda sempre più necessario riscoprire il valore della sobrietà, soprattutto in certi contesti.
Una processione del Venerdi Santo non è né un concerto, né una sfilata: anche per chi non ci vede nient’altro, è quantomeno un corteo funebre. E ad un corteo funebre non si sgranocchiano noccioline, non si mangiano patatine, non ci si allontana per andare a comprare la pizza, l’acqua o fumare una sigaretta, non ci si trucca come se si stesse andando ad un evento mondano.
Anche a me piace truccarmi e giocare con i colori, e normalmente lo faccio: mi piacciono gli smalti colorati, i rossetti etc….ieri però ho tolto lo smalto fucsia che indossavo e ho messo un rosa cipria. Anche sul viso ho evitato il trucco, limitandomi ad un invisibile burrocacao solo per non farmi seccare le labbra.
Avrei tranquillamente potuto approfittare della sosta (che ogni anno avviene in un punto preciso della città) per andarmi a comprare una bottiglietta d’acqua, visto che l’avevo dimenticata a casa e avevo molta sete, a causa del caldo e del fatto che stavo cantando da due ore, ma me ne sono guardata bene, semplicemente perché quello non era un momento di “ricreazione”, ma uno dei passaggi più importanti della processione.
[Poi, per la cronaca, qualche anima buona ha distribuito delle bottigliette e sono riuscita ad averne una anch’io, ma in ogni caso avevo già preso la mia inderogabile decisione]
Per come la vedo io, in certi contesti è doveroso un atteggiamento di rispetto e sobrietà.
Proprio mentre stavo pensando questo, sono passata accanto ad una signora che commentava con disappunto: “ma qua non cantano? Io sono venuta apposta per sentire la canzone!”.
...
Che dire? Appuntamento al prossimo anno per la nuova edizione del Festival di Sanremo. 

Nessun commento:

Posta un commento