martedì 3 ottobre 2017

Karma

Ho sempre pensato che il bene e il male che fai ti tornino indietro, in qualche modo, sotto qualche altra forma.
...eppure certe volte mi sembra che il bene che faccio vada disperso chissà dove, e che a me resti solo la domanda "chi me l'ha fatto fare?".

giovedì 31 agosto 2017

A volte ritornano

Tornare indietro di vent'anni e sentirti di nuovo, per un attimo, quella tredicenne imbranata e goffa.  

domenica 6 agosto 2017

Donna barbuta.

“Forse ti abbiamo fatto annoiare”…

Nooooo ma scherzi, io adoro ascoltare per oltre mezz’ora due farmacisti che, davanti ad un aperitivo, si mettono a parlare di tutti i farmaci anticoagulanti esistenti in commercio, facendo un accurato confronto tra i rispettivi principi attivi e lasciandomi come unica compagnia un tè freddo (pure caldiccio) e una coppetta di patatine...

Giusto a titolo informativo, mi sapete segnalare qualcosa di efficace contro l’irsutismo? Perché, a causa di qualche strano scompenso ormonale, mi è cresciuta una barba che, in confronto a me, il patriarca Abramo era uno sbarbatello…

lunedì 17 luglio 2017

Come si fa?

Come si fa a spiegare ad un bambino di 5 anni che la sua mamma non c’è più? 
Come si fa a dirgli che non potrà più vederla, abbracciarla, giocare con lei? 
Che non verrà più a prenderlo all’asilo, che non gli canterà più le canzoncine, che non gli preparerà più la sua merenda preferita? 
Che non lo sveglierà più con un bacio, che non starà accanto al suo letto quando sarà malato, che non lo consolerà più quando farà un brutto sogno e avrà paura? 
Che non ci sarà nei momenti importanti della sua vita, nel suo primo giorno di scuola, la sua Prima Comunione, il suo primo esame, la sua prima cotta? 
Che alle recite scolastiche lui non avrà in platea la sua mamma che gli sorride orgogliosa e commossa, come se fosse il bambino più bello e più bravo del mondo? 
Che quando tutti gli altri bambini prepareranno i lavoretti per la festa della mamma, lui non avrà nessuno a cui darlo?

E' dura per noi grandi accettare che una persona scompaia di punto in bianco dalla nostra vita, anche per chi come me di persone care purtroppo ne ha perse tante…posso solo immaginare quello che sta vivendo e vivrà lui...
Per questo è necessario, come mi ha detto giustamente anche un amico, sforzarmi di mettere da parte il mio dolore e di dargli un senso mettendolo a servizio di chi c’è ancora e sicuramente sta soffrendo molto più di me per questa perdita.

martedì 6 giugno 2017

Impegnativa.

Al telefono.
Io- “Signora, alla prima visita dovrebbe portare una radiografia. Se le riesce di passare un attimo allo studio, le lascio l’impegnativa per andare a prenotarla. Se ha difficoltà a passare allo studio, gliela posso spedire via email".
Lei- “Ma io l’email non ce l’ho. Non me la potrebbe spedire per telefono?”

Ora, va bene che si chiama impegnativa…ma così rasenteremmo quasi il paranormale! 

mercoledì 19 aprile 2017

Piccoli gnomi.


A volte penso di aver proprio sbagliato strada. 
Più di una persona nella vita mi ha detto che ho la dote innata di farmi amare dai bambini, ma in realtà la chiave è solo una: sono profondamente attratta e affascinata da loro e dal loro mondo. Forse perché una piccola parte di me (di cui vado molto fiera) è rimasta a quell'età... Forse perché sono sempre più convinta che siano dei piccoli "gnometti" 😉con il potere magico di rendere tutto più bello e colorato. Amo stare con loro, giocare con loro, parlare con loro, ascoltare i loro ragionamenti apparentemente semplici e scevri di tutte le volute con cui noi grandi ci complichiamo la vita, eppure spesso di una profondità straordinaria.

Sarebbe bello avere molto più tempo da dedicare a loro, che sono la parte più bella del mio lavoro... o, meglio ancora, lavorare con loro, come ho fatto in passato...
Per ora mi occupo di bambini un po' più cresciutelli, poi si vedrà.

lunedì 17 aprile 2017

Day one.



In every end, there is also a beginning.


L'intera storia della mia vita è caratterizzata da questo fil rouge, cominciando addirittura dalla mia stessa nascita.
Forse sono circostanze casuali, ma io ci vedo una trama disegnata da quella "legge di compensazione" che rende la vita, anche nei momenti difficili, così imprevedibile e affascinante.
Oggi per me è un piccolo inizio, e di solito negli inizi si usa augurare "in bocca al lupo"...
E allora in bocca al lupo a me.

sabato 15 aprile 2017

La canzone.

Probabilmente sono pesante. Forse un po’ lo sono sempre stata, forse lo divento sempre più andando avanti con gli anni…ma sono dell’idea che si renda sempre più necessario riscoprire il valore della sobrietà, soprattutto in certi contesti.
Una processione del Venerdi Santo non è né un concerto, né una sfilata: anche per chi non ci vede nient’altro, è quantomeno un corteo funebre. E ad un corteo funebre non si sgranocchiano noccioline, non si mangiano patatine, non ci si allontana per andare a comprare la pizza, l’acqua o fumare una sigaretta, non ci si trucca come se si stesse andando ad un evento mondano.
Anche a me piace truccarmi e giocare con i colori, e normalmente lo faccio: mi piacciono gli smalti colorati, i rossetti etc….ieri però ho tolto lo smalto fucsia che indossavo e ho messo un rosa cipria. Anche sul viso ho evitato il trucco, limitandomi ad un invisibile burrocacao solo per non farmi seccare le labbra.
Avrei tranquillamente potuto approfittare della sosta (che ogni anno avviene in un punto preciso della città) per andarmi a comprare una bottiglietta d’acqua, visto che l’avevo dimenticata a casa e avevo molta sete, a causa del caldo e del fatto che stavo cantando da due ore, ma me ne sono guardata bene, semplicemente perché quello non era un momento di “ricreazione”, ma uno dei passaggi più importanti della processione.
[Poi, per la cronaca, qualche anima buona ha distribuito delle bottigliette e sono riuscita ad averne una anch’io, ma in ogni caso avevo già preso la mia inderogabile decisione]
Per come la vedo io, in certi contesti è doveroso un atteggiamento di rispetto e sobrietà.
Proprio mentre stavo pensando questo, sono passata accanto ad una signora che commentava con disappunto: “ma qua non cantano? Io sono venuta apposta per sentire la canzone!”.
...
Che dire? Appuntamento al prossimo anno per la nuova edizione del Festival di Sanremo. 

mercoledì 5 aprile 2017

Gli scatoloni.



Esattamente un anno fa avevo salutato la mia vecchia casetta e mi accingevo a vivere la mia prima notte nella casa nuova. Tanta stanchezza, disordine…stanze vuote e spoglie, riempite solo da una montagna di scatoloni. Di lì a pochi giorni avrei scritto questo post, e sarebbe cominciato il lungo periodo di ricostruzione. 
Ora, a distanza di un anno, questa fase si è brillantemente conclusa, non solo dal punto di vista pratico ma anche emotivo: non che si possano (né si vogliano!) cancellare 26 anni di ricordi in quella casa, ma ora finalmente mi sento a casa anche qui.
Così, mentre mi preparo ad iniziare il mio secondo anno in questa casa, voglio “arredarla” di momenti belli, che mi facciano stare bene…cosicchè, se un giorno dovessi lasciare anche quest'ambiente, io possa portare con me degli scatoloni con alcuni ricordi spiacevoli (com’è normale che sia) ma anche tanti ricordi belli e sereni.

sabato 11 febbraio 2017

San Valentino

Ieri, allo studio, un giovane paziente di 16-17 anni mi si è avvicinato con un’aria un po’ imbarazzata dicendomi: “senti…uhm…l’appuntamento di martedi…non è che lo potrei spostare?”. Io, per scherzare, gli ho risposto “eh beh, martedi è San Valentino”…e ho colto proprio nel segno, visto che lui è diventato rosso rosso, i suoi occhi si sono illuminati e poi li ha abbassati di colpo.
Mi ha fatto una tenerezza enorme. Era così dolce che non avrei mai potuto dirgli di no. Quando è andato via, tutto contento perché gli avevo liberato martedi, non ho potuto fare a meno di pensare che avrei voluto che la sua ragazza fosse stata lì in quel momento e lo avesse visto arrossire, con gli occhi sbrilluccicosi, a causa sua.

Non credo esistano fiori, cioccolatini, borse, perfino diamanti che possano rendere una donna più felice di vedere quanto brillano gli occhi del suo uomo anche solo pensando a lei. 






mercoledì 18 gennaio 2017

7 anni fa.

Una vecchia foto. Un discorso, su tutt’altro argomento, che dentro di me genera a catena un pensiero dopo l’altro fino a riportarmi con la memoria a quel periodo...
7 anni fa. Razionalmente mi ripeto che è passato tantissimo tempo, che sono cambiate tante cose. Che sono cambiata io, soprattutto. Non lo dico solo per scacciare quei pensieri, è davvero così. Ho fatto un lavoro enorme su me stessa e in fondo sono stata anche brava perché, nonostante non sia stato per niente facile, sono riuscita ad evitare che quegli avvenimenti cancellassero la parte migliore di me, trasformandomi in una persona che non volevo diventare.

…eppure ogni volta che qualcosa, anche di banale, mi riporta con la mente a quel periodo, mi si riempie il cuore di tristezza e paura...

Ma non facciamone un dramma. E’ un momento di debolezza, come capita a tutti. Poi passa.

venerdì 6 gennaio 2017

La Befana, tra sacro e profano.

La Befana è la vecchietta che porta i doni ai bambini (e non solo XD) la notte tra il 5 e il 6 gennaio in corrispondenza della festa cattolica dell’ Epifania. Il nome stesso “Befana” sarebbe uno storpiamento del termine Epifania ma, sebbene esista una tradizione cattolica per spiegare il peregrinare della vecchietta la notte tra il 5 e il 6 gennaio, la sua origine risulta del tutto pagana


Pare che la tradizione della Befana sia legata al cambio delle stagioni e alla tradizione romana, che immaginava le divinità femminili preposte alla fertilità e al raccolto volare sopra i campi a cavallo di una scopa per spazzare via la morte invernale e favorire la rinascita della natura. Questa festa era celebrata 12 giorni dopo la festa del Sol Invictus (25 dicembre) che a sua volta seguiva il solstizio invernale con l’aumento delle ore di luce rispetto a quelle di buio.


Condannate dal cristianesimo, queste figure femminili vennero associate alle streghe (che in origine cavalcavano scope rivolte al contrario) ma la tradizione della vecchietta che portava doni ai bambini superò il veto e si radicò nella tradizione italiana, sopratutto nelle regioni centrali della penisola, dove la Befana appariva comunque come una strega che univa bontà e minaccia in egual misura. Basti pensare che nel territorio della Garfagnana e della Lucchesia i bambini venivano mandati a letto, la notte del 5 gennaio, con un tagliere di legno da tenere sulla pancia per proteggersi da eventuali colpi violenti della Befana.


La figura della Befana è legata in buona parte anche al passaggio dal vecchio al nuovo, legandosi alle tradizioni del nuovo anno che ancora oggi si festeggiano con falò e roghi di fantocci. I roghi del vecchio a favore del nuovo sarebbero anche all’origine della tradizione di dare ai bambini cattivi il carbone piuttosto che i dolciumi che spettano ai bambini bravi.


Successivamente per la Befana è stata istituita una tradizione cattolica legata alla visita del Magi. Questi, dopo essersi persi mentre cercavano il Bambinello, avrebbero chiesto indicazioni ad una vecchia, la quale, pur rispondendo alle domande, si sarebbe rifiutata di seguire i saggi. Pentitasi della scelta, avrebbe preparato dei biscotti e si sarebbe messa in cammino, senza però trovare i re. Da allora vagherebbe la notte tra il 5 e il 6 gennaio, fermandosi ad ogni casa e lasciando dei dolci ai bambini presenti.